









Come è stato ricordato più volte, la sostituzione del potere romano con quello barbarico, gli eventi bellici, distruttivi e la crisi su più piani verificatesi, ebbero conseguenze significative e trasformazioni generali nell’amministrazione, nella composizione delle élites e nella struttura della proprietà rurale, di contralto nelle forme insediative; quindi non può essere casuale che la crisi e la scomparsa delle ville romane avvengano a partire dal V secolo, acuendosi nel VI secolo di fronte a nuove espressioni del popolamento, in parallelo con la stabilizzazione definitiva delle genti alloctone nell’Impero e la nascita dei primi regni barbarici.
Su questo plafond si basò la nascita e l’evoluzione nella diacronia delle diverse forme insediative e di potere riconoscibili in tre grandi fasi: le iniziali forme insediative tra VI-VII secolo; quelle conseguite alla stabilizzazione di élite ed aristocrazie longobarde (tra VII e VIII secolo); i cambiamenti dopo la conquista franca dell’Italia (anno 774-X secolo).
Tali scansioni cronologiche, rappresentano altrettanti momenti di trasformazione dei nuclei di popolamento, legati alle diverse modalità di affermazione delle nuove élite che dominarono il palcoscenico dell’Italia altomedievale.
Tratteremo le prime due.
I temi al centro del corsonon possono essere affrontati pienamente senza una buona conoscenza delle linee essenziali della storia del Medio Evo.
"L'Italia da Costantino a Desiderio. Tra crisi, trasformazioni, rotture".
La tendenza generale, insediativa ed economica, dell’intera Diocesi Italiciana sottolinea, tra IV e V secolo, che i villaggi e le ville mutarono aspetto e ruolo economico rapportandosi alle conseguenze delle riforme economico-fiscali ed in concomitanza alla concentrazione della proprietà fondiaria; tra metà V e VI secolo, in parallelo alla crisi delle città e al declino delle aristocrazie, si osserva comunque un’iniziale cristianizzazione delle campagne e la militarizzazione di alcuni territori, oltre all’insediamento di gruppi alloctoni in crescita esponenziale.
Reputo il periodo che va dalla fine del V secolo sino alla conquista longobarda, decisivo per la formazione della rete del popolamento altomedievale italiano; con un punto di non ritorno costituito dalla guerra greco-gotica (535-553).
Proprio l’interpretazione delle forme del vivere in gruppo, fornisce le chiavi di lettura delle nuove economie in atto, dei rapporti tra le persone e con i mezzi di lavoro, delle loro trasformazioni nella diacronia. Si tratta di individuare gli indicatori, indispensabili per definire i simboli del potere o della sottomissione e la loro cronologia, agli albori delle società post-classiche formatesi, parafrasando il titolo del recente e controverso libro di Ward-Perkins, dopo la caduta di Roma e la fine della civilizzazione.
In questa direzione è improponibile un concetto di continuità o evoluzione rettilinea dal Tardo Antico sino all’VIII secolo, iniziato con i lavori di Peter Brown e della sua scuola, arrivato a Goffart ed alle recenti elaborazioni di Pohl, Geary e Halsall. Non sarebbe esistito un passato della romanità decadente ed in crisi, infine abbattuto, bensì una trasformazione, un cambiamento ed una transizione verso l’Europa dominata dai Franchi.
Il cambiamento invece ci fù, nonostante opinioni contrarie ed opposte; l’archeologia non propone un esito differente.
Il corso riprende e prosegue quello dell'anno 2013-2014 ampliandosi con nuovi contenuti e recenti elaborazioni.
Le lezioni si svolgeranno attraverso supporti multimediali curati dal docente. Si consiglia vivamente di prendere appunti.
Orale.
Per gli studenti lavoratori la bibliografia è indicata nella sezione "Modalità dell'esame per gli studenti lavoratori "
- BROWN P., Il mondo tardo antico. Da Marco Aurelio a Maometto, Bari (ed.ita.) 1974
- VALENTI M., I villaggi altomedievali in Italia, in QUIRÒS CASTILLO J.A. (a cura di), The archaeology of early medieval villages in Europe. Victoria-Gasteiz, Universidad del País Vasco, 20-21 novembre 2008, vol. 1, p. 29-55, Universidad del País Vasco, Servicio Editorial. Euskal Herriko Unibertsitatea, Argitalpen Zerbitzua, 2008
- VALENTI M., Ma i "barbari" sono veramente arrivati in Italia? In VOLPE G., FAVIA P. (a cura di), V Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, 30 settembre - 3 ottobre 2009, Palazzo della Dogana, Salone del Tribunale (Foggia) - Palazzo dei Celestini, Auditorium (Manfredonia) Firenze 2009, pp.25-30
- VALENTI M., Forme insediative ed economie dell'Italia centro-settentrionale: una rottura?, in EBANISTA C., ROTILI ME. (a cura di). Archeologia e storia delle migrazioni: Europa, Italia, Mediterraneo fra tarda età romana e alto medioevo. Cimitile-Santa Maria Capua Vetere, 17-18 giugno 2010, p.
115-140, Tavolario Edizioni 2011
- WARD-PERKINS B., La caduta di Roma e la fine della civiltà, Roma-Bari (ed.ita.), 2008